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Le Aziende Agricole


Una breve presentazione delle aziende che aderiscono al progetto con una gallery dedicata per ogni azienda.
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Botteghe e Mercati


Informazioni generali e la Filosofia che ha
dato vita alle Reti dei Mercati della Terra
e della Spesa in Campagna.
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Botteghe e Mercati:



La rete dei Mercati della Terra



mercati della terraUna rete di mercati, produttori e contadini, coerente con la filosofia Slow Food. Luoghi dove fare la spesa, incontrarsi, conoscersi, mangiare in compagnia. Un mercato gestito da una comunità, con valori e regole condivisi.

Cibi e vini buoni per il palato, puliti per l'ambiente e giusti per la società. Solo prodotti locali e di stagione, presentati solo da chi produce quello che vende. Spazi per i più giovani, per l'educazione del gusto, per gli eventi.

Prezzi equi, per chi compra e chi produce.

Buono



Per una alimentazione quotidiana fresca, ricca si sapore e legata alla cultura del territorio

Pulito



Prodotto localmente in modo rispettoso dell’ambiente e della salute

Giusto



A prezzi accessibili per i consumatori ed equi per i produttori

I Mercati della Terra sono mercati contadini creati secondo linee guida che seguono la filosofia Slow Food. Mercati gestiti collettivamente, che sono luoghi di incontro dove i produttori locali presentano prodotti di qualità direttamente ai consumatori, a prezzi giusti e garantendo metodi di produzione sostenibili per l'ambiente. Inoltre, preservano la cultura alimentare delle comunità locali e contribuiscono a difendere la biodiversità.

La comunità



Un Mercato della Terra nasce quando una comunità consapevole – produttori, enti pubblici, cittadini, condotte Slow Food e altri soggetti interessati come i ristoratori – crea un nuovo spazio di incontro fra consumatori e produttori alimentari. Un comitato di gestione, nel quale tutti questi soggetti sono rappresentati, è responsabile della selezione dei produttori, della promozione del mercato, del rispetto delle sue regole. Il comitato gestisce anche il funzionamento del mercato con un occhio di riguardo per l’ambiente: impegnandosi a produrre meno rifiuti possibili, a smaltirli in modo corretto, con attenzione al risparmio energetico e utilizzo di materiali di consumo il più possibile biodegradabili.

I produttori



I Mercati della Terra sono riservati solo a produttori selezionati. In particolare i piccoli agricoltori e i produttori artigianali, quelli che fanno più fatica a confrontarsi con il circuito della grande distribuzione, ma la cui dimensione aziendale permette spesso di presentare prodotti di qualità. Chi è ammesso nei Mercati della Terra vede riconosciuta la possibilità di una retribuzione corretta del proprio lavoro, e nel contempo si impegna a trattare correttamente i propri dipendenti. Il presupposto principale è che presentino solo i loro prodotti, frutto del loro impegno e della loro esperienza. Con la presenza diretta possono creare un legame con i consumatori, raccontando i prodotti dei quali si assumono la responsabilità, il lavoro che ne è alla base, cosa definisce la loro qualità, cosa giustifica il prezzo praticato.

I prodotti



Nei Mercati della Terra trovate un'ampia varietà di frutta e verdura fresca, conserve, carni, prodotti caseari, uova, miele, dolci, pane, olio, vino, ogni prodotto che appartiene alla cultura alimentare locale. I prodotti venduti nei Mercati della Terra rispondono a criteri qualitativi precisi, che riflettono i principi Slow Food del buono, del pulito e del giusto. Buoni: freschi e di stagione, salutari, di un gusto che stimola e soddisfa i sensi.

Puliti: prodotti localmente, con coltivazioni e processi di produzione sostenibili per l'ambiente e rifiuto degli organismi transgenici (OGM).
Giusti: prezzi accessibili per i consumatori e giusto compenso e condizioni di lavoro per i produttori.
Inoltre, questi prodotti preservano la cultura alimentare della comunità che ospita il mercato e contribuiscono alla difesa della biodiversità.

Il consumatore attivo



Tutti insieme, con le nostre scelte di consumatori, possiamo influire in maniera decisiva sulla maniera in cui il cibo è coltivato e prodotto. Per evidenziare questo concetto, Slow Food ha coniato il termine co-produttore, un consumatore che va oltre un ruolo passivo e si interessa a quanti producono il suo cibo, al modo in cui ha luogo questo processo, ai problemi dei produttori. Sostenendo attivamente questi ultimi, diventiamo parte del processo di produzione. Ove possibile, i co-produttori mantengono strette relazioni con contadini, allevatori, casari, non solo acquistando da loro, ma anche chiedendo informazioni e consigli. In questo modo possono comprendere meglio cos'è la qualità e accrescere la consapevolezza di ciò che una alimentazione più salutare, gustosa e responsabile significa per il proprio territorio. Il contatto diretto fra consumatori e produttori è una delle maniere più efficaci per raggiungere questa consapevolezza, e un mercato contadino è uno dei modi più convenienti e piacevoli di rafforzare questa relazione.

Tutti insieme possiamo lavorare per accorciare la filiera del cibo

La rete della Spesa in Campagna



Chi siamo

la spesa in campagnaIl circuito della Spesa in Campagna è una rete di agricoltori promossa dalla Confederazione Italiana Agricoltori, che praticano una agricoltura legata al territorio, moderna e allo stesso tempo, intimamente connessa alle tradizioni popolari contadine. Lo spirito è quello di produrre prodotti sani e di mantenere le colture che hanno caratterizzato nei secoli la storia quotidiana delle comunità contadine.

Non è un atteggiamento nostalgico, romantico, al contrario, un segno di modernità poiché la ricerca scientifica ha dimostrato che la dieta mediterranea, basata sui cereali e legumi antichi, sull'olio extravergine d'oliva, su frutta e ortaggi e, in modo moderato, su carne e formaggi di qualità, è notevolmente migliore poiché dà piacere e salute. Protagonista è dunque il territorio, gli altipiani coltivati a seminativi, i pascoli di montagna, le colline ammantate dal verde degli oliveti e dei vigneti.

La tendenza culturale per il prossimo futuro, tra l'altro seguita da diversi agricoltori del nostro circuito, è quella di tornare ai principi dell’agricoltura naturale, dell'agricoltura ambientale e comunque di produrre localmente dei prodotti sani, biologici e che rispondano al criterio della franchezza. Il cibo franco, leale, che mantiene quello che promette. La riproposizione dei prodotti locali viene comunque attuata riscoprendo i sapori tradizionali, il saper fare, le stagioni.

Nel circuito della Spesa in Campagna, numerose aziende sono biologiche e cioè controllate da un organismo riconosciuto dal Ministero. Altre aziende, soprattutto in aree marginali, praticano una agricoltura tradizionale di stampo contadino, molto simile come filosofia a quella biologica, con la coltivazione di piante antiche tramandate di generazione in generazione; ciò significa poter disporre di prodotti ottenuti da piante adattate per secoli alle particolari condizioni ambientali e quindi molto più resistenti alle malattie. Vengono effettuate rotazioni delle colture, sovesci di piante erbacee che arricchiscono il terreno di sostanze nutrienti naturali e letamazioni.

Consumare un prodotto che nasce dalla filiera corta locale, significa contribuire a salvare la fertilità dei terreni, la bellezza del paesaggio agrario, la ricchezza di sapori e colori. Aumenta la varietà di sapori e fragranze, di fattori vitali e nutrienti attivi. La biodiversità agronomica si inserisce in modo spontaneo nel ciclo naturale: i semi di cereali e legumi mai ibridati possono essere assimilati a semi selvatici e le piante antiche sono forti e resistenti come quelle di un bosco rigoglioso.